Numero 17: Giorgio

Intervista a Giorgio Gioacchini, CEO di Studioplace e Founder di Digital Yuppies. C’è bisogno di aggiungere altro?

 

R: Ciao Giorgio!  E’ un piacere averti tra noi. Iniziamo conoscendoci un po’. Se dovessi scegliere 3 aggettivi per descriverti quali sceglieresti?  Idealista, ambizioso, onesto.

R: Bene. E se dovessi invece chiedere a qualcuno che ti conosce? Quali userebbe?

Ho chiesto ad una persona che mi conosce molto bene e dice: determinato, introspettivo, ipercritico. Sull’ultimo aggettivo aggiungo: in particolare su me stesso… purtroppo…

R: Essere ipercritici verso se stessi – a volte – può essere un tratto funzionale. Ipercriticismo va a braccetto con perfezionismo, determinazione a migliorarsi sempre. A proposito, ti va di raccontarci delle tue attività? Siamo molto curiosi.

Esploro e studio il mondo di internet da più di 20 anni, ho creato il mio primo sito web all’età di 11 anni e ho avviato la mia prima società nel mondo del digitale appena conclusa l’università (mi sono laureato in economia, indirizzo business administration). Nei primi 5 anni di business ho venduto personalmente più di mezzo milione di euro in servizi ai miei clienti. Attualmente sono il CEO di Studioplace, società di consulenza strategica digitale, e il fondatore di Digital Yuppies, un movimento online che mette in contatto 4.000+ professionisti digitali e che ha organizzato conferenze tra Roma, Milano, Amsterdam e Lipsia. La mia missione è aiutare gli imprenditori e i loro business a crescere e a trasformarsi positivamente grazie al digitale generando maggiori profitti e un maggiore impatto positivo sul loro mercato. Sono stato invitato come relatore e formatore in corsi sul digital marketing e imprenditoria in università come Tor Vergata, La Sapienza, Roma Tre, Luiss Business School e ho fatto da tutor per iniziative di formazione organizzate da realtà come Facebook Italia, Talent Garden Innovation School, Hult Prize Foundation. Ho scritto un capitolo sul digital marketing nel manuale universitario “Marketing. McGraw-Hill Education; 7 edizione (2020)”. Amo la musica, che suono e compongo, e mi accompagna da moltissimi anni negli alti e bassi della vita.

Sono ipercritico, soprattutto con me stesso…

R: Fantastico. I nostri complimenti. Dicci di più sui tuoi inizi…

Era la fine del 2014, a dicembre. Mi ero appena laureato e avevo iniziato un’esperienza di lavoro in una startup. Non volevo seguire un percorso tradizionale, ovvero andare a lavorare per conto di qualcun altro in una grande azienda. Pensavo che lavorare in una startup potrebbe essere stato il giusto compromesso per soddisfare la mia vena imprenditoriale senza rischiare troppo. In realtà poi ho scoperto che l’unica cosa che avrebbe davvero soddisfatto le mie ambizioni sarebbe stata quella di creare una mia azienda. Per cui, dopo 3 mesi, ho deciso di rischiare, lasciare quel lavoro e fondare Studioplace.

Nei primi 5 anni di business ho venduto personalmente più di mezzo milione di euro in servizi ai miei clienti. Attualmente sono il CEO di Studioplace, società di consulenza strategica digitale, e il fondatore di Digital Yuppies, un movimento online che mette in contatto 4.000+ professionisti digitali.

R: Quali credi che siano le caratteristiche e le abilità necessarie per intraprendere un percorso come il tuo?

Fede, coraggio e competenza. Senza la fede questo percorso è una follia. Mi sono trovato moltissime volte in situazioni in cui non c’era nessun segnale reale a rassicurarmi nel continuare. Ma ho sempre scelto di avere fede e poi le cose sono andate bene. Spero di riuscire a mantenerla sempre. Coraggio, perché senza coraggio è davvero difficile prendere costantemente scelte non facili che si ripercuotono non solo su di te ma anche su tutte le persone che lavorano con te. Competenza, soprattuto all’inizio, perché non avrai a disposizione le risorse per costruire un team composto da tutte le figure chiave di cui ha bisogno un’azienda. Per cui, per farcela, devi avere più competenze trasversali possibili.

R: Quali sono state le difficoltà che hai incontrato sul tuo percorso? Come le hai affrontate?

Ci sono state tante difficoltà e sarebbe difficile e noioso menzionarle tutte. Ne voglio però menzionare due. La prima: investire tanto nelle persone e poi vederle andare via. La affronto sapendo che può continuare ad accadere, essendo già accaduto in passato, ma questo non mi impedisce di continuare a credere che le persone più importanti rimangono, per cui continuo a dare tutto a chi lavora con me. La seconda: avere costantemente una pressione nel raggiungere risultati economici. Il business lo impone e questa componente non si può togliere dall’equazione. Per affrontare questa difficoltà mi sforzo di acquisire le competenze e di dotarmi di tutti gli strumenti necessari per performare correttamente dal punto di vista economico-finanziario.

R: Terminiamo quindi con la domanda di rito, di chiusura, tipica del nostro giornale: quale numero primo ti rappresenta e perché?

Il 17. E’ il giorno del mio compleanno (sorride, ndr). 

R: Grazie Giorgio, è stato un vero piacere averti con noi. 

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