Numero 7: Alessandra Cretacci

Intervista ad Alessandra Cretacci, foodblogger intrigante

R: Ciao Alessandra! Se dovessi scegliere tre aggettivi per descriverti quali sceglieresti? 

Insicura nel senso che non credo molto nelle mie potenzialità pensando che gli altri sappiano sempre fare qualcosa meglio di me. Questo mi porta a non avere mai il coraggio di “alzare l’asticella”. Rispettosa, non giudico mai nè nel bene nè nel male. Il mio motto è “Vivi e lascia vivere”. Perfezionista, amo programmare e non sono il tipo dell’improvvisiamo. Ero così anche a scuola. Ho sempre avuto ottimi voti ma non perchè mi piacesse studiare solo perchè non tolleravo il dover fare brutta figura. E sono ancora così, devo sempre fare del mio meglio, a prescindere.     

 

R: Se gli altri dovessero descriverti con 3 aggettivi quali credi sceglierebbero e perché?

Calma. Le persone mi vedono come una persona calma e tranquilla che non perde mai la pazienza. Io la chiamo semplicemente razionalità. Intrigrante perchè suscito curiosità. Mi sento spesso dire “dietro quello sguardo chissà chi si nasconde”,”io” rispondo “quella che vedi”. Trasparente. Si vede se non sono me stessa e gli altri, soprattutto le persone che mi conoscono bene, se ne accorgono.    

 

R: Ci parli un pò di ciò di cui ti occupi? 

Sono sposata da 6 anni con Marco ma non abbiamo figli. Faccio un lavoro full time che mi porta ad essere fuori casa l’intera giornata. Il tempo che rimane quindi tra casa e lavoro è davvero poco. Cio’ nonostante non rinuncio mai a due mie passioni: l’avere cura di me stessa con le mie lunghe camminate fatte anche alle 5 di mattina e ‘avere cura di ciò che da qualche anno è ormai parte integrante della mia vita, il Blog di cucina e quindi tutto ciò che gira intorno a questo mondo. Sono curiosa, amo sperimentare, e vado sempre alla ricerca di quel qualcosa che non so ma che arricchirebbe il mio bagaglio culturale.      

 

R: Quando hai lanciato l’attività e perché?

In realtà il blog è nato per caso. Diciamo che un tempo il mio rapporto con il cibo non era così speciale, lo vedevo quasi come un nemico. Ciò mi ha portato ad un passo dall’anoressia. Tutto è cambiato quando ho deciso di andare a vivere da sola. Solo lì ho imparato a prendermi cura di me stessa e a relazionarmi con la cucina. Tutto diventava una coccola e mano a mano ho capito che mangiare nel modo giusto non poteva che farmi stare bene. Da lì ho voluto condividere queste mie esperienze culinarie e ho deciso di aprire il blog. Lo scalino più difficile è stato scegliere il nome ma poi tutto è stato un crescendo, e lo è ancora. Io lo chiamo.”Il Progetto senza fine”. A tal proposito, il blog si chiama Il Grembiulino Infarinato di Ale…carino no? Sono cresciuta molto, sono migliorata, amo la perfezione e la semplicità e ogni mio articolo e post riflettono sia l’una che l’altra.  

 

R: Quali credi che siano le caratteristiche e le abilità necessarie per intraprendere un percorso come il tuo? 

Solo tanto amore per quello che si fa. Si dice che non si può far capire quanto sia bello un mondo a colori ad una persona che vede solo bianco e nero. Ecco, se non hai qualcosa che ti parte dentro nulla è possibile.  Il mio è un hobby, .ma solo la passione mi fa alzare alle 5 per scrivere gli articoli, scattare 1000 foto prima di scegliere quella che trasmette il mio messaggio. E poi credere in se stessi, ma su questo io ci sto ancora lavorando.    

 

R: Cosa consiglieresti a chi come te vuole intraprendere questo tipo di percorso? 

Fatelo, perchè la passione per qualcosa è quell’input che ci fa superare le giornate più storte. E non fatelo solo perchè volete postare quello che mangiate, fatelo perchè il vostro deve essere un messaggio. Non so se riesco a spiegarmi. Io a livello economico non ne traggo nulla però le persone che mi seguono, i complimenti per le mie ricette, i consigli che mi chiedono, ecco, tutte queste cose superano di gran lunga la ricompensa economica.  

 

R: Quali sono state le difficoltà che hai incontrato sul tuo percorso? 

Il primo post che ho fatto non l’ho mai cancellato, e sapete perchè? Perchè mi ricorda da dove sono partita. Una foto che non si può guardare, un articolo scritto in maniera orribile, eppure sono partita da lì. La difficoltà maggiore è stata fare delle foto di qualità e poi non essere banale nei contenuti. Anche in questo caso ho fatto tutto sola semplicemente prendendo spunto ed esempio dal mondo che mi girava intorno. Amo la particolarità, tutto deve essere essenziale, semplice e facile…  

 

R: Se non avessi intrapreso questo percorso, cosa avresti fatto? E perché?

Sinceramente non saprei…forse mi sarei buttata sul benessere, magari con dei corsi particolari, ma in fondo cucina e benessere vanno a braccetto non credete?   

 

  R: Terminiamo quindi con la domanda di rito, di chiusura, tipica del nostro giornale: quale numero primo ti rappresenta e perché?

Il 7  perchè è una data che ricorre spesso  

 

R: Grazie, è stato un vero piacere averti con noi. 

2 commenti su “Numero 7: Alessandra Cretacci”

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