Intervista ad Alice Pastore, imprenditrice creativa
R: Ciao Alice! Se dovessi scegliere tre aggettivi per descriverti quali sceglieresti?
Creativa, Empatica e Criptica, perchè creo continuamente connessioni e idee, mi allineo alle emozioni e necessità di chi mi sta di fronte e spesso esprimo concetti complessi e “letterario-filosofici” in modo elegante e sottile.
R: Se gli altri dovessero descriverti con 3 aggettivi quali credi sceglierebbero e perché?
Esuberante, Geniale e Diretta, perchè sono sempre disponibile con tutti, mi contraddistingue l’estro e l’inventiva in ogni ambito e sono sempre “focused”, perchè non amo tergiversare.
R: Ci parli un pò di ciò di cui ti occupi?
Alice alias Gelsominaz è una e trina. Ora vi spiego perchè: ho sempre lavorato nel marketing di diverse multinazionali. Dopo tanti anni ho deciso di lavorare autonomamente e sono diventata Social Media Branding Coach, aiutando privati e aziende a creare il loro “marchio” attraverso l’uso dei social media. Come imprenditrice digitale opero in diversi ambiti, dal fintech (finanza digitale) al product placement (posizionamento dei brand in campagne di marketing). Opero fin dalla creazione di un’immagine coordinata e sullo sviluppo di strategie di comunicazione più efficaci per portare engagement. Sono Host di “Flat on fig” e mi occupo personalmente del mio B&B sito a Milano, come luogo di soggiorno e accoglienza nel quadrilatero del design. Per 6 anni ho avuto la mia libreria/caffetteria “Luna di sabbia” e adesso come ex libraia promuovo la lettura di libri per bambini con la collaborazione della figura di micro influencer di mia figlia.
R: Quando hai lanciato l’attività e perché?
Circa 2 anni fa ho deciso di convogliare tutte le mie competenze ed esperienze (designer, marketing manager, libraia e socialmedia coach) in un lavoro autonomo che mi piace definire “imprenditrice creativa”, per poter essere libera di esprimere tutto il mio potenziale al servizio del cliente, lavorando sempre su obiettivi. Una scommessa con me stessa e contro chi ambisce ancora ad un lavoro tradizionale.
R: Quali credi che siano le caratteristiche e le abilità necessarie per intraprendere un percorso come il tuo?
Preparazione, determinazione e innovazione. La caratteristica fondamentale per portare un continuo miglioramento non è seguire un procedimento utilizzato da 5 o 10 anni, solo perchè ha sempre fornito risultati accettabili, ma essere costantemente alla ricerca di idee nuove evolutive e trovare il proprio metodo per raggiungere l’obiettivo.
R: Cosa consiglieresti a chi come te vuole intraprendere questo tipo di percorso?
Bisogna innanzitutto credere in se stessi e nel proprio progetto. Poi servono una buona dose di carisma, passione e voglia di innovare. La parola d’ordine per me è “mindset”.
R: Quali sono state le difficoltà che hai incontrato sul tuo percorso?
La principale difficoltà è distinguersi, in un mercato saturo serve avere il personale “POD – point of difference”. Il personal branding serve proprio a tirare fuori la caratteristica unica e riconoscibile di ogni persona o progetto. Per me è stato un processo naturale, i miei caratteri distintivi sono chiari come il sole, poichè sono consapevole del mio modo di essere, ma il passo più difficile è uscire dalla propria zona di comfort.
R: Se non avessi intrapreso questo percorso, cosa avresti fatto? E perché?
Grazie all’attività di libreria e caffetteria ho imparato a relazionarmi con il cliente, intuendone subito i bisogni e le richieste, quindi se non avessi scelto di essere imprenditrice di me stessa, avrei proseguito in un percorso di vendita nell’ambito del design o dell’editoria (i miei due punti di forza).
R: Terminiamo quindi con la domanda di rito, di chiusura, tipica del nostro giornale: quale numero primo ti rappresenta e perché?
Il 23 perchè il mio numero da sempre, è la sintesi numerica dell’amare prima di tutto se stessi
R: Grazie, è stato un vero piacere averti con noi.