Numero 11: Simone

Intervista a Simone Carbonardi, maestro di yoga dalla determinazione di ferro.

 

R: Ciao Simone! Iniziamo conoscendoci un po’. Se dovessi scegliere 3 aggettivi per descriverti quali sceglieresti? 

Solare, allegro, meditativo.

R: Bene. Ci sembrano 3 ottimi aggettivi. Ti va di parlarci della tua attività? Sappiamo che sei un maestro di yoga…

Mi occupo della più straordinaria scienza della mente mai creata dall’uomo, una scienza che coccola e sviluppa ogni aspetto utile alla vita. Praticando ed insegnando Yoga sia come maestro che come formatore le mie abitudini sono rivolte alla condivisione ed al prendersi cura di tutti coloro con i quali giornalmente entro a contatto e che, a vari livelli, hanno manifestato la curiosità di conoscersi, riscoprirsi e migliorarsi attraverso l’acquisizione di maggiori abilità spendibili soprattutto nella vita quotidiana. È sempre emozionante vedere il cambiamento che questa antica disciplina è capace di operare in così breve tempo per coloro che iniziano a percorrere il suo sentiero, corpo, respiro, mente e spirito che lavorano insieme nella realizzazione di nuovi piani di consapevolezza del sé e del contesto.

R: E quando hai iniziato questa attività?

La mia attività è ancora in lancio come in continuo mutamento è la mia consapevolezza della disciplina e le azioni che risultano da essa. Ci sono state però delle milestones importanti quali nel 2016 l’apertura della nostra sede attuale dove in tempi non pandemici pratichiamo con più di 120 persone e nel 2018 l’apertura della Turiya Yoga Academy on Line la nostra maniera di diffondere sul territorio nazionale ed all’estero la nostra interpretazione dello yoga, accademia che ha quindi al suo interno una doppia sezione, in italiano e in inglese.

R: Quali credi che siano le caratteristiche e le abilità necessarie per intraprendere un percorso come il tuo?

Tenacia, intraprendenza e perseveranza nella ricerca e nello studio senza lasciare mai andare la pratica come studente anche quando si raggiunga affermazione nell’insegnamento.

R: All’inizio ti abbiamo chiesto come ti descriveresti usando 3 aggettivi. Ora ti chiediamo: come ti descriverebbero gli altri?

Solare, allegro, determinato.

R: Quali sono state le difficoltà che hai incontrato sul tuo percorso? Come le hai affrontate?

Tante sono state le difficoltà che ho incontrato nel mio percorso a partire dall’attuale pandemia sino a ripercorrere la tragicità del terremoto de L’Aquila dove ho vissuto per più di 9 anni per poi ritornare nella mia città natia, Frosinone. Devo però soffermarmi sulla parola difficoltà, non nego il disagio vissuto in molti momenti contingenti ma devo assolutamente asserire ciò che la mia consapevolezza razionalizza ora in maniera differente come opportunità Come è vero che la sofferenza era vivida e presente è altrettanto vero che avendovi disposto la mia mente in continua osservazione ne ho dedotto continuo insegnamento trasportandomi ora a vedere gli eventi infausti come grande momento di crescita personale.

R: Terminiamo quindi con la domanda di rito, di chiusura, tipica del nostro giornale: quale numero primo ti rappresenta e perché?

L’11. Perché 11 è l’emblema del numero 1 che impara ad entrare in relazione con un altro 1. Entrambi nella pienezza della loro singolarità ma capaci di porsi l’1 affianco dell’altro alla scoperta di un 1 più grande.

R: Grazie Simone, è stato un piacere. 

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