Numero 3: Andrea

Intervista a Andrea, determinatissimo personal trainer.

R: Ciao Andrea! Se dovessi scegliere tre aggettivi per descriverti quali sceglieresti e perché? 

Determinato: quando mi prefisso un obiettivo lo perseguo fino a quando non lo raggiungo, come dice Goethe “senza fretta ma senza sosta” Positivo: La forma mentale è come la forma fisica, se mangi cibi sani avrai più energia, sarai più resistente alle malattie e ti sentirai più sano e più felice. Allo stesso modo quando alimentiamo la mente con pensieri positivi, informazioni, libri, persone positive sviluppi una personalità più positiva ed efficace Coerente: perchè ogni mia azione e comportamento deriva dalle cose che credo vere, da ciò che reputo fondamentale, dai principi che seguo.

R: Se gli altri dovessero descriverti con 3 aggettivi quali credi sceglierebbero e perché?

Lealtà: dò sempre priorità agli altri rispetto me stesso Disponibilità: quando qualcuno ha un problema io ci sono sempre, anche quando ti chiamano alle 2 di notte (e si…è successo!) Kaizen: è la composizione di due termini giapponesi, KAI (cambiamento) e ZEN ( migliore), e significa cambiare in meglio, miglioramento continuo. Raramente mi soffermo su un risultato, cerco sempre di migliorare (e per ricordarmelo me lo sono anche tatuato sul braccio!).

R: Siamo molto curiosi di sapere qualcosa in più sulla tua attività… 

Sono un personal trainer, ma mi definisco più un wellness coach poichè il mio obbiettivo è sia migliorare la salute fisica delle persone che si affidano a me (sia che si tratti di dimagrimento o recupero post infortunio) sia aiutarle a creare delle sane abitudini, tenere alta la loro motivazione e liberarle dallo stress della vita quotidiana.

R: Quando hai lanciato l’attività e perché?

Ho sempre fatto sport nella mia vita e non c’è stato mese o anno in cui non facevo attività fisica passando dal basket al calcio, dal nuoto al karate, fino al pugilato. Alla fine lo sport mi piaceva cosi tanto che decisi di studiarlo per capirne a fondo il significato, quello che ci stava dietro: anatomia, fisiologia, biomeccanica. Credo che studiare quello che ti piace veramente sia un grandissimo vantaggio. Alla fine della laurea ebbi lo scoglio del tirocinio e non sapevo proprio cosa scegliere: casualmente un amico di corso passò e mi disse “perchè non provi qui?”, si trattava di fare il tirocinio in una delle piu grandi multinazionali del settore del fitness. La prima cosa che mi venne in mente fu “perchè no?”. Da li è stato un cresce continuo tra la continua formazione e specializzazione a livello europeo e la possibilità di poter applicare quello studiato fino a quel momento. E’ stato in quella azienda, in cui lavoro tutt’ora, che ho capito veramente cosa significhi allenare una persona: farsi carico di una responsabilità cosi grande, il poter cambiare veramente una persona e rendergli la vita una vita straordinaria.

Quali credi che siano le caratteristiche e le abilità necessarie per intraprendere un percorso come il tuo?

Determinazione: per arrivare a un buon livello (economico e di riconoscimento) bisogna per forza passare per momenti difficili, e se non si è determinati ci si blocca alla prima difficoltà Kaizen: migliorarsi, sempre, in meglio. La stabilità e la mancanza di movimento porta sia ad adagiarsi sugli allori (e visti i tempi che corrono non è mai cosa buona) sia al non essere piu motivati (e questo si riflette sulle persone che si allenano). Muoversi, muoversi, muoversi imparando sempre abilità nuove.

R: Quali sono state le difficoltà che hai incontrato sul tuo percorso? 

Sicuramente il dover parlare con altre persone: prima di iniziare questo lavoro ero un tipo molto introverso difficilmente parlavo con le altre persone. Quindi dover proporre un servizio a pagamento a degli sconosciuti con la paura di sentirsi dire NO è difficile, tuttavia grazie a corsi di formazione sul come migliorare la mia comunicazione ho iniziato a sentirmi dire SI ed affidarsi alle mie capacità.

R: Terminiamo quindi con la domanda di rito, di chiusura, tipica del nostro giornale: quale numero primo ti rappresenta e perché?

3 come i tre aggettivi che mi differenziano: determinato, positivo, coerente.

R: Grazie, è stato un vero piacere averti con noi. 

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