Numero 3: Alice Tega

Intervista ad Alice Tega, tatuatrice ambiziosa

  R: Ciao Alice! Se dovessi scegliere tre aggettivi per descriverti quali sceglieresti? 

Solare, lunatica e ambiziosa.  

 

  R: Se gli altri dovessero descriverti con 3 aggettivi quali credi sceglierebbero e perché?

Tornado, mi chiamano così, non mi fermo un secondo, devo fare sempre 1000 cose insieme e farle tutte bene. Sono una pignola allucinante, cerco la perfezione in qualsiasi cosa mi circondi, dal lavoro alla vita privata, non mi accontento mai.  

 

  R: Ci parli un pò di ciò di cui ti occupi? 

Io lascio un ricordo permanente sulla pelle delle persone, penso ci sia poco da dire…è il lavoro più bello del mondo.    

 

  R: Quando hai lanciato l’attività e perché?

Cinque anni fa, avevo 22 anni, ero una ragazzina che voleva diventare una tatuatrice, ho mangiato tanta di quella m***a, volevo arrivare in alto e volevo essere io quella guardata e ammirata, proprio come facevo io con le tatuatrici bravissime che c’erano in Italia, io volevo essere come loro, disegnavo tutta la notte e il giorno lavoravo. Stavo nel mio piccolo studio dalla mattina alle 8 fino a sera alle 22 senza smettere mai di lavorare su ogni mia piccola incertezza o paura. Ci vuole fegato, non è un lavoro adatto a tutti, molti sottovalutano questa arte… Trovano già la “pappa scodellata” e si adagiano su essa, non disegnano, non si informano, non fanno gavetta, non hanno passione ma “usano” questo lavoro solo per essere additati come “tatuatori”. Ma il tatuare è uno stile di vita, il tatuaggio ti partorisce ma ti può sempre rimangiare se non porti il giusto rispetto. Un vero tatuatore lo riconosci… siamo un po’ asociali ma sempre pronti a regalare un sorriso…guardiamo con occhi chirurgici ogni singolo oggetto o un semplicissimo fiore, abbiamo nello sguardo quella “saudade” che ci contraddistingue. Prima di essere un lavoro non smetterò mai di dire che è una PASSIONE… secondo me ci si nasce e non ci si diventa.  

 

  R: Quali credi che siano le caratteristiche e le abilità necessarie per intraprendere un percorso come il tuo? 

UMILTÀ & SACRIFICIO.   

 

  R: Cosa consiglieresti a chi come te vuole intraprendere questo tipo di percorso? 

Il mio consiglio sarebbe di non intraprenderlo tanto non esisteranno più, con il mondo di oggi, veri appassionati che mettono prima passione e dedizione invece che la sola voglia di fare “soldi facili”.  

 

  R: Quali sono state le difficoltà che hai incontrato sul tuo percorso? 

Difficoltà (mi viene da ridere) è riduttivo, Mandare avanti un’attività come questa e mandarla avanti bene, vi giuro che la parola DIFFICOLTÀ è riduttivo. Se mi guardo indietro nemmeno io mi spiego come ho fatto in compenso mi viene un grande sorriso rivedendo quella ventiduenne impacciata, sdatta e cicciottella che ero. Ora mi guardo allo specchio e mi dico “brava Alice” sei arrivata dove volevi arrivare 5 anni fa, ora hai un obiettivo ancora più grande però.  

 

  R: Se non avessi intrapreso questo percorso, cosa avresti fatto? E perché?

Sicuramente mi sarei dedicata all’archeologia. Sono un’amante della storia; soprattutto della cultura egizia contornata da tutti i suoi più celati misteri. Infatti alcuni dei romanzi che porto nel cuore; sono opere ambientate in differenti periodi storici. 

 

  R: Terminiamo quindi con la domanda di rito, di chiusura, tipica del nostro giornale: quale numero primo ti rappresenta e perché?

Il 3, è il numero della mia vita. 

 

    R: Grazie, è stato un vero piacere averti con noi. 

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