Numero 3: Sarah Benini

Intervista a Sarah Benini, infermiera e mamma creativa

 

  R: Ciao Sarah! Se dovessi scegliere tre aggettivi per descriverti quali sceglieresti? 

Testarda, perché quando mi metto in testa un obiettivo, trovo sempre il modo per portarlo a termine. Generosa: amo tantissimo aiutare gli altri, e di questo ne ho fatto la mia professione. Resiliente: lavorare in ambito sanitario è un continuo mettersi alla prova, spesso trovare un equilibrio tra lavoro e vita privata non è così immediato, ma cerco sempre di vedere il bicchiere mezzo pieno. 

 

  R: Se gli altri dovessero descriverti con 3 aggettivi quali credi sceglierebbero e perché?

Precisa, anche troppo! Sono una persona molto organizzata. Al lavoro mi chiamano ‘il generale’ perché do sempre il 100%. Pretendo sempre tanto da me stessa e vorrei vedere lo stesso ‘dall’altra parte’ ma non sempre è così. Dolce: ho un lato molto dolce che mostro solamente alle persone che mi sono più vicine. Creativa: la mia testa è sempre ‘in movimento’ e mi piace tanto sperimentare cose nuove e lanciarmi in nuovi progetti lavorativi.  

 

  R: Ci parli un pò di ciò di cui ti occupi? 

Ho lavorato per anni in reparti ospedalieri su turni, la maternità mi ha fatto capire che dovevo un attimo rallentare i miei ritmi. Così ho preso la decisione di diventare una libero professionista in modo da gestirmi meglio il carico di lavoro e in contemporanea di aprire la mia pagina Instagram @mammainbirkenstock dove faccio ‘condivisione consapevole ‘ sia per quanto riguarda la letteratura dell’infanzia, giochi educativi, divulgazione ed educazione sanitaria. Oltre a questo sto terminando un master in Management per le professioni sanitarie. 

 

     R: Quando hai lanciato l’attività e perché?

Ho deciso di aprire la mia pagina Instagram un pomeriggio dopo un turno tremendo in un reparto covid. Sentivo il bisogno di incanalare le mie energie in qualcosa di positivo. Avevo la necessità di creare uno spazio dove ogni mamma potesse essere informata, sentirsi accolta. Uno spazio di condivisione e la creazione di una vera e propria rete tra le mamme.  

 

  R: Quali credi che siano le caratteristiche e le abilità necessarie per intraprendere un percorso come il tuo? 

Passione, inventiva, voglia di comunicare.   

 

  R: Cosa consiglieresti a chi come te vuole intraprendere questo tipo di percorso? 

Di metterci sempre il cuore, perché si vede quando una persona si muove perché crede fermamente in quello che fa. La passione e la positività sono contagiose, e passano anche attraverso i canali social. 

 

  R: Quali sono state le difficoltà che hai incontrato sul tuo percorso? 

La difficoltà più grande l’ho avuta nel far conciliare il lavoro con la maternità. Penso che la maternità nel nostro paese sia poco protetta. Nel mio caso, rientrare a lavoro su turni (anche solo diurni) con un bimbo di 6 mesi allattato a richiesta e’ stato tremendamente difficile.

 

  R: Se non avessi intrapreso questo percorso, cosa avresti fatto? E perché?

Se non avessi fatto l’infermiera, sicuramente avrei studiato psicologia. Sono molto attratta da tutti quei meccanismi che avvengono nella nostra testa. E poi, aiutare gli altri, è sempre stato il mio desiderio più grande. 

 

  R: Terminiamo quindi con la domanda di rito, di chiusura, tipica del nostro giornale: quale numero primo ti rappresenta e perché?

Il 3, perché rappresenta a pieno la mia personalità: estroversa e giocosa, capace di celebrare l’esistenza e di cogliere il lato positivo delle cose. 

 

  R: Grazie, è stato un vero piacere averti con noi. 

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