Numero 11: Isa Giovannozzi

 

Intervista a Isa Giovannozzi, Stylist energica

 

 

R: Ciao Isa! Se dovessi scegliere 3 aggettivi per descriverti quali sceglieresti? E Perché? 

Intraprendente, positiva, energica; intraprendente perché ho lavorato molto per diventarlo e me lo sono guadagnato! Positiva perché più cresco, più cerco di vedere dalla migliore prospettiva ogni situazione che si presenta, soprattutto perché questo mi aiuta molto nel quotidiano; energica invece lo sono da quando ne ho memoria (tipico dei gemelli! :D)

 

R: Che aggettivi userebbero gli altri invece per descriverti? E perché? 

Ad oggi sicuramente: energica, colorata e caleidoscopica! Tutti sanno, a prescindere dagli aggettivi che mi sono auto proposta precedentemente, quanto io sia (come dicevo: da sempre!) energica! Questo si lega anche al ‘colorata’, visto che sicuramente se non fossi così energica non risulterei in questo modo, in maniera prima di tutto spontanea/naturale; caleidoscopica perché contengo molteplici universi ed a molteplici universi aspiro sempre ed in molteplici universi ancora, mi muovo di continuo.

 

R: Ci parli un pò di ciò di cui ti occupi? 

In primis ad oggi sono una stylist freelance, dopo esser stata due anni e mezzo a lavorare per una nota produzione televisiva in qualità di assistente costumista, dopo aver lavorato ancor prima presso invece una splendida boutique (Kokoro-Ippocrate su viale Ippocrate a Roma) durante gli anni di studi universitari ed accademici nel settore moda e costume. Sono una libera professionista da luglio 2020 e mi occupo principalmente di fashion styling e props styling (ma non è tutto! Contengo molteplici universi, come vi ho anticipato. . e non scherzavo!)

 

R: Quando hai deciso di lanciare la tua attività? E perché? 

L’ho deciso dopo aver rinunciato coraggiosamente a proseguire con il rinnovo del medesimo contratto presso la suddetta casa di produzione; è stata una scelta presa su due piedi, il culmine di un percorso (che non ho certamente concluso!) che mi ha portata a fare scelte diverse, dettate in maniera diversa, sentite mie veramente. Debbo dire che anche il Covid ha contribuito molto, stimolando nuovi pensieri e dando nuove forme al mio stile di vita, al mio essere autentico, al mio approccio totale alle cose, potendomi permettere tempo per capire la vera natura a cui appartengo e soprattutto a cui so di non voler più rinunciare. Ho lavorato molto su me stessa e continuo a farlo costantemente, perché ho compreso quanto io voglia mettermi in gioco per maturare, per continuare a creare, a sviluppare giornalmente nuove idee che mi tengono letteralmente in vita.

 

R: Quali credi che siano le caratteristiche e le abilità necessarie per intraprendere un percorso come il tuo? 

Per intraprendere questo tipo di percorso serve tanta determinazione e auto-conoscenza (almeno per ciò che concerne la propria realizzazione individuale); la passione è l’ingrediente fondamentale, il valore artistico e la spinta emotiva sono alla base di tutto.

 

R: Cosa consiglieresti a chi come te vuole intraprendere questo tipo di percorso? 

Consiglierei di non fermarsi mai! La grinta è determinante, minacce e scoraggiamenti purtroppo si muovono in maniera assai veloce e son sempre dietro l’angolo, bisogna non temere ostacoli e saper cavalcare l’onda, salire su ogni ipotetico treno che percorre binari dapprima scelti con il cuore, sfruttare ogni piccola e grande occasione, perché niente accade per caso e l’autentica voglia di fare ciò che sinceramente ci muove è la chiave per aprire qualsiasi porta! 

 

R: Quali sono state le difficoltà che hai incontrato sul tuo percorso? Come le hai affrontate? 

Tante sono le difficoltà per qualsiasi tipo di percorso, l’importante è tenere sempre a mente il nobile movente. L’aspirazione personale -unita e strettamente connessa alla passione che nutro in tutto quello che faccio- è cosa a mio parere sacrosanta, mèta ma mai arrivo; lo stimolo creativo è da sempre il mio interminabile e cangiante viaggio; la consapevolezza mi ha dato lo sprint iniziale necessario per affrontare qualsiasi tipo di imprevisto! Se non provi non saprai mai d’altronde, quindi non esiste cosa che non possa risolversi e soprattutto che non possa realizzarsi o concretizzarsi.

 

R: Se non avessi intrapreso questo percorso, cosa avresti fatto? E perché? 

Io creo e ciò che creo sono. Non riesco neanche a pensare di poter essere una Isa diversa da ciò che sono oggi, ed è bellissimo sapere di essere proprio ciò che si è ed in ogni universo che si abita nella propria immaginazione, soprattutto quando si fa ciò che si è, semplicemente. 

 

R: Terminiamo quindi con la domanda di rito, di chiusura, tipica del nostro giornale: quale numero primo ti rappresenta e perché?

L’11, un numero esteticamente doppio, come il mio segno zodiacale.

 

R: Grazie, è stato un vero piacere averti con noi. 

 

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