Numero 5: Elisa Forest

Intervista a Elisa Forest, nutrizionista determinata

R: Ciao Elisa! Se dovessi scegliere 3 aggettivi per descriverti quali sceglieresti? E Perché? 

Testarda: sin da bambina mi contraddistinguo per l’ostinazione di vivere un’esperienza o di affrontare una difficoltà senza accettare un consiglio o un suggerimento da parte di chi, magari, l’ha già vissuta. E non lo faccio per mancanza di fiducia, ma per dimostrare, forse a più a me stessa che agli altri, che ho tutte le carte in tavola per gestire al meglio il mio piano di azione ed arrivare dritta all’obiettivo prefissato. Non a caso, il motto che sempre mi accompagna è “volere è potere”. Mi ritengo anche una persona dinamica, così nella vita privata come in quella professionale: ho sempre bisogno di nuovi stimoli e di nuove sfide, che mi diano la giusta motivazione e la giusta carica per essere competitiva e dimostrare il mio valore e le mie potenzialità. Perché io voglio poter fare la differenza! Indipendente: ad oggi mi piace considerarmi un “imprenditrice di me stessa”, libera di fare le mie scelte e in grado di sostenere le conseguenze che ne derivano, nel bene e nel male, . Consapevolezza maturata negli anni, dopo diverse esperienze come dipendente. Dalla cameriera nei mesi estivi per pagarmi gli studi universitari, alla segretaria d’azienda dopo la laurea, in attesa di un’occupazione nel settore in cui mi sono laureata. Fino ad arrivare alla scelta “controtendenza”, e contro i miei genitori, di aprire la partita IVA. Volevo e voglio potere decisionale, organizzare e gestire i miei impegni senza rendere conto a nessuno, indipendenza economica e soprattutto soddisfazione. Tutto quello che non è scontato nel campo della ricerca scientifica in cui mi trovo. 

 

 

 

R: Che aggettivi userebbero gli altri invece per descriverti? E perché? 

Amante del proprio lavoro: quando parlo e racconto del mio lavoro mi brillano gli occhi! Almeno così mi viene detto. Ed è vero, ho iniziato ad interessarmi del mondo della nutrizione ai tempi del liceo. E da lì non mi sono più fermata! Intraprendente: periodicamente mi dedico a nuove esperienze. Devo sempre avere qualcosa da fare! La noia? Non so cosa sia! Non mancano quindi i corsi di aggiornamento per rimanere sempre al passo con i tempi, così come la ricerca di nuove collaborazioni che mi permettano di confrontarmi con diverse realtà che mi circondano. E questo mi spinge a crescere sia a livello personale, sia a livello professionale. Coraggiosa: ci sono state diverse occasioni in cui mi è stato detto che ho fatto una scelta coraggiosa ad aprire la partita IVA, in quest’epoca di incertezze e di insicurezza economica in cui oggi tutti noi viviamo. Che cosa ho risposto? La mia decisione è stata dettata dal cuore e dalla passione per questo lavoro. Se volevo diventare ciò che sono oggi, ho accettato di buon grado anche i rischi e i pericoli che ne derivano. E se tornassi indietro? Lo rifarei subito!

 

 

 

R: Ci parli un pò di ciò di cui ti occupi?

Mi occupo di educazione e di consulenza nutrizionale rivolta a tutte le fasce d’età, dai bambini, agli adolescenti e agli adulti. Fornisco piani alimentari personalizzati per soggetti sani che vogliono migliorare l’alimentazione quotidiana, per sportivi, per chi ha condizioni patologiche accertate (es. sovrappeso, obesità, diabete, disturbi gastrointestinali), per chi presenta allergie ed intolleranze alimentari, per chi si trova in particolari condizioni fisiologiche (gravidanza, allattamento, menopausa). Ma il mio ruolo come professionista della nutrizione, non riguarda la semplice stesura di un piano dietetico personalizzato, va oltre. Il mio obiettivo è quello di trasmettere l’amore per il cibo vero, sano e di qualità e di accompagnare la persona in un percorso di cambiamento alimentare e di stile di vita, apprendendo nuove e buone abitudini e stabilendo il giusto equilibrio con il cibo, per raggiungere il benessere psicofisico che si desidera.

 

 

 

R: Quando hai deciso di lanciare la tua attività? E perché?

Dopo una breve esperienza come nutrizionista in una palestra, spinta non solo dal mio obiettivo professionale di avere uno studio tutto mio, ma anche dal desiderio di poter fare le mie scelte in completa libertà e autonomia, ho deciso di mettermi in gioco ed entrare nel mondo della libera professione. All’inizio non è stato facile, pochi pazienti e poca soddisfazione. Ma non mi sono persa d’animo! E piano piano, anno dopo anno, grazie alle diverse collaborazioni strette con alcuni centri medici del territorio, ai social e all’amore per il mio lavoro, mi sento realizzata e gratificata. 

 

 

R: Quali credi che siano le caratteristiche e le abilità necessarie per intraprendere un percorso come il tuo? 

Non ho mai creduto alle coincidenze, ma sono dell’idea che nulla è lasciato al caso. La vita ci pone di fronte a delle scelte che a volte sono giuste, a volte sono sbagliate. Ed è attraverso queste esperienze, positive o negative che siano, che si può arrivare a comprendere che cosa vogliamo diventare “da grandi” per sentirci bene, realizzati e soddisfatti. Se vogliamo davvero raggiungere un obiettivo, dobbiamo usare tutti gli strumenti utili e necessari per raggiungerlo, nonostante le difficoltà che si possono presentare lungo il cammino verso la meta.

 

 

 

R: Cosa consiglieresti a chi come te vuole intraprendere questo tipo di percorso? 

Non arrendersi mai. Come disse Walt Disney “Se puoi sognarlo, puoi farlo!”

 

 

 

R: Quali sono state le difficoltà che hai incontrato sul tuo percorso? Come le hai affrontate? 

Quando ho iniziato la libera professione è stata dura. Mi sentivo sola e persa, a tal punto da mettere in discussione tutto ciò per cui avevo lottato fino ad allora. Ma grazie al sostegno e al supporto dei miei genitori, mi sono rimboccata le maniche. E ad oggi oltre alle collaborazioni con tre centri medici del territorio ed uno studio di psicologia, ho uno studio tutto mio. 

 

R: Se non avessi intrapreso questo percorso, cosa avresti fatto? E perché? 

Durante il periodo dell’adolescenza ho avuto un rapporto un po’ difficile con l’alimentazione. Sono sempre stata una ragazza in carne e non riuscivo ad accettare il mio corpo ed il mio peso in più. E così, durante il liceo, è cominciato il mio percorso nutrizionale che mi ha permesso di raggiungere la forma fisica ed il peso per me accettabili. Durante questo periodo di pieno cambiamento e “trasformazione”, ho iniziato ad interessarmi del mondo della nutrizione. Dalla cultura della sana e buona alimentazione, scoprendo il cibo, quello vero, genuino, ricco di gusto e di qualità, alla sua influenza sui meccanismi genetici, sul benessere psicofisico e sui comportamenti a tavola, all’arte culinaria, sperimentando a volte ricette tradizionali e innovative, stravolgendo altre volte la preparazione di un piatto per assecondare i miei gusti personali e per puntare alla semplicità e alla qualità del piatto. E strada facendo, ho capito che da “grande” avrei fatto la nutrizionista.

 

 

 

R: Terminiamo quindi con la domanda di rito, di chiusura, tipica del nostro giornale: quale numero primo ti rappresenta e perché?

5, come i componenti della mia famiglia. Tra l’altro, non molto tempo fa, ho letto che questo numero simboleggia il cambiamento e la ricerca di nuove esperienze e di nuove mete per raggiungere gli obiettivi prefissati. E in questo mi ci ritrovo.

 

 

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