Numero 17: Cristina Fanni

Intervista a Cristina Fanni, farmacista divulgatrice!

 

R: Ciao Cristina! Se dovessi scegliere 3 aggettivi per descriverti quali sceglieresti? E Perché? 

Curiosa, sognatrice, riflessiva. Curiosa perché mi piace scoprire cose nuove, mi piace viaggiare e conoscere nuovi posti, nuove usanze e nuovi popoli. Mi piace leggere e informarmi perché non si smette mai di imparare e c’è sempre da conoscere. Sognatrice perché vorrei fare tante cose nuove, ma l’essere anche riflessiva mi aiuta a fermarmi un attimo a pensare prima di agire, valutare e soppesare le idee che mi vengono. L’essere riflessiva fa si che ogni tanto io abbia bisogno di stare in tranquillità da sola con un libro o in mezzo alla natura, mare, lago o boschi. 

 

R: Che aggettivi userebbero gli altri invece per descriverti? E perché?

Intraprendente, ma non lo sono. Mi devo fare forza per mettermi in primo piano, preferirei stare in ombra a guidare e supervisionare tutto. Gentile e disponibile, questo  viene dal mio lavoro, io e il mio staff cerchiamo sempre di aiutare le persone che si rivolgono a noi, la nostra mission è quella di risolvere problemi e aiutare le persone a stare meglio. Riflessiva, perché capita che mi ritiri in me stessa a pensare e ricaricare le batterie.

 

R: Ci parli un pò di ciò di cui ti occupi? 

Sono una farmacista e lavoro in Sardegna. L’attività è quella di famiglia e la gestiamo dal 1928. Come detto ci impegniamo tutti i giorni per aiutare le persone, i pazienti che si rivolgono a noi hanno spesso problemi di salute e li aiutiamo a mantenere o ritrovare il loro stato di benessere. Il mondo delle medicine, dei farmaci, è affascinante. Tutte le medicine hanno lati positivi e lati negativi, se usate bene sono ottime armi per farci stare meglio, se usate male si possono rilevare anche pericolose. Infatti come disse Paracelso “Tutto è veleno, quello che distingue il veleno da un farmaco è la dose”. Partendo da questo presupposto ho deciso di portare le mie conoscenze sui social ed è nato “Ti spiego le medicine”, al momento IG, su FB ho un profilo professionale come Dottoressa Fanni, ma ho in programma di aprire un blog e più avanti un podcast. Voglio parlare in maniera semplice e facilmente fruibile di farmaci e salute. Voglio dare indicazioni su come usare i farmaci nel migliore dei modi, su cosa non fare per evitare problemi; voglio contribuire a smascherare notizie false, che sul mondo della salute e del benessere sono tante. Parlo di farmaci e come usarli, cosa fare e cosa NON fare; parlo di naturale e del fatto che anche il naturale può far male, che la chimica non è in contrapposizione col naturale, che una non è cattiva e l’altro buono, tutto è chimica… anche noi, anche l’acqua, anche una pianta; parlo di antibiotici e di quanto preziosi siano e di cosa bisogna fare per non ripiombare in un’epoca senza antibiotici, quando i bambini morivano di dissenteria o si moriva per una ferita infetta; parlo delle “bufale” in ambito di salute e benessere e di come smascherarle e mi occupo anche di portare in luce caratteristiche curiose o fare un tuffo nel passato per vedere come si curavano i nostri nonni.

 

R: Quando hai deciso di lanciare la tua attività? E perché? 

Lavorativamente parlando ho iniziato subito dopo la laurea, nel 2000. Sui social ho iniziato a gestire questi profili “professionali” da poco più di 2 anni, perché c’è bisogno di chiarezza.

 

R: Quali credi che siano le caratteristiche e le abilità necessarie per intraprendere un percorso come il tuo? 

Crederci tanto, avere voglia di provare, di mettersi in gioco e di superare la vergogna. Di non pensare che quello che hai da dire non interessi nessuno. Metterci la faccia, farsi conoscere.

 

R: Cosa consiglieresti a chi come te vuole intraprendere questo tipo di percorso? 

Trova un argomento, una specializzazione che conosci bene e fanne il tuo elemento differenziante, la tua peculiarità. E mettici la faccia, sempre!

 

R: Quali sono state le difficoltà che hai incontrato sul tuo percorso? Come le hai affrontate? 

Iniziare, avere il coraggio di fare un video, di metterci la faccia. Pensare di avere qualcosa di importante da dire, di utile e dover approcciare a un nuovo modo di comunicare.

 

R: Se non avessi intrapreso questo percorso, cosa avresti fatto? E perché? 

La farmacista la porto con me dalla nascita, ma in alternativa mi sarebbe piaciuto lavorare con i libri o occuparmi di marketing.

 

R: Terminiamo ora con la domanda di rito, qual è il tuo numero primo e perché?

Il 17,perché non credo nella sfortuna e nella superstizione, sono una donna di scienza, perché di 17 ho dato un esame prendendo il massimo, perché il 17 si sono sposati i miei genitori.

 

 

 

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