Numero 53: Ilaria Vella

Intervista ad Ilaria Vella, educatrice socio-pedagogica entusiasta!

 

Ciao Ilaria! Se dovessi scegliere 3 aggettivi per descriverti quali sceglieresti? E Perché? 

Determinata, entusiasta, forte. La determinazione è la caratteristica che metto al primo posto, in quanto mi piace prefissarmi degli obiettivi e avere quella spinta, quella motivazione per raggiungerli al meglio. Penso che l’essere determinati sia un pò la chiave della realizzazione dei propri sogni e sicuramente se non lo fossi stata, non sarei la persona che sono oggi. Scelgo l’entusiasmo perchè, come cita una frase “chi riesce a entusiasmarsi anche in tempi di crisi ha un passaporto per il futuro, che lo porterà ovunque.” Non mi ritengo una persona estremamente positiva, ma neanche estremamente negativa…semplicemente metto entusiasmo in tutto quello che faccio e in tutto ciò in cui credo. Forte. Forte perchè la vita, nonostante i miei quasi 25 anni, mi ha già messo davanti a tante difficoltà e ostacoli e nonostante questo, ogni giorno cerco di lavorare su me stessa, sulla mia crescita personale, per migliorarmi, per non farmi abbattere da quelle debolezze che nel tempo ho imparato a conoscere e ad accettare e che ad oggi mi impegno per farle diventare dei punti di forza.

 

Che aggettivi userebbero gli altri invece per descriverti? E perché? 

Direi empatica, perchè riesco a cogliere le sensazioni degli altri e cerco sempre di fare il mio meglio per migliorare le loro giornate. Determinata, perchè chi mi conosce sa benissimo con quanta tenacia inseguo i miei obiettivi. Dolce, perchè in tutto quello che faccio ci metto amore e dolcezza.

 

Ci parli un pò di ciò di cui ti occupi? 

Sono laureata in Scienze dell’Educazione e della Formazione, dunque sono un’Educatrice Professionale socio-pedagogica; mi occupo di educazione, ovvero di promuovere lo sviluppo e le potenzialità di un soggetto. Posso lavorare con i bambini in diversi servizi di cura, come negli asili nido, nei micronidi, nelle comunità, nei centri di aggregazione minori; ma anche con soggetti affetti da difficoltà e fragilità di differente tipologia e livello, come anziani, disabili, tossicodipendenti, carcerati, stranieri, famiglie. Al momento lavoro come Educatrice d’infanzia presso un asilo nido e nel mentre studio per diventare Pedagogista.

 

Quando hai deciso di lanciare la tua attività? E perché? 

Ho intrapreso il mio percorso di studi nel 2017, spinta dall’amore per i bambini. Ho provato a fare di una passione il mio lavoro e credo di essere sulla buona strada; inoltre mi ritengo molto fortunata, perchè non è semplice lavorare e amare contemporaneamente ciò che si sta facendo. Ad oggi continuo i miei studi, per specializzarmi e per continuare la mia formazione professionale; in più mi dedico anche alla comunicazione di determinati messaggi che riguardano il mio settore, tramite piattaforme social.

 

Quali credi che siano le caratteristiche e le abilità necessarie per intraprendere un percorso come il tuo? 

Sicuramente bisogna esser guidati da tanto amore e tanta passione: queste sono le chiavi, secondo me, per riuscire poi ad acquisire al meglio tutte le altre abilità necessarie. Inoltre è un settore che richiede molta empatia, pazienza, capacità di ascolto, di relazionarsi, sensibilità…i soggetti con cui si andrà a lavorare sono persone che hanno BISOGNO di noi, dunque è richiesta molta umanità. E’ pur sempre un lavoro nel settore sociale.

 

Cosa consiglieresti a chi come te vuole intraprendere questo tipo di percorso? 

Per questo percorso, come per tanti altri, bisogna avere una sorta di vocazione. Se sentite che è la strada giusta per voi, se vi emozionate quando ci pensate, fatelo! Semplicemente.

 

Quali sono state le difficoltà che hai incontrato sul tuo percorso? Come le hai affrontate? 

Le difficoltà ci sono state soprattutto all’inizio…prima di intraprendere il mio percorso di studi nel mondo dell’educazione e dei bambini, ero convinta che la mia strada fosse un’altra. Forse perchè la scuola superiore mi stava proiettando in un mondo (quello sanitario) che a me piaceva, dunque nella mia testa non pensavo ad altro. Mi sono ritrovata per ben due volte a provare il test per professioni sanitarie, non riuscendo a superarlo e dopo aver frequentato per un anno la facoltà di biologia ho iniziato a pormi qualche domanda. Oltre all’ambito sanitario amavo molto i bambini, e mi sono detta: “perchè no?”. Da quel momento è iniziato il mio percorso…dentro avevo tantissime paure, come quella di non farcela, di nuovo, ma come vi dicevo prima, la mia determinazione è riuscita a non farmi mollare e da lì tutto il resto è stato una bellissima scoperta.

 

Se non avessi intrapreso questo percorso, cosa avresti fatto? E perché? 

Sicuramente avrei lavorato nell’ambito sanitario. Mi affascina molto il mondo della medicina e leggo tantissime cose a riguardo. Un altro lavoro che avrei fatto è la psicologa, in quanto sono un’ottima ascoltatrice.

 

Terminiamo ora con la domanda di rito, quale Numero Primo ti rappresenta di più e perché? 

53. Ho scelto questo numero per diversi motivi: innanzitutto è formato dal 5, un numero che sogno spesso e che rappresenta il mio mese di nascita, e dal 3, il mio numero fortunato da sempre. Inoltre la loro somma forma un altro numero, l’8, che ha per me un significato molto importante.

 

Grazie mille Ilaria!

 

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