Numero 7: Antonio Napoletano

Intervista ad Antonio Napoletano, chirurgo plastico d’eccezione

 

Ciao Antonio! Se dovessi scegliere 3 aggettivi per descriverti quali sceglieresti? E Perché? 

Lungimirante, resiliente, appassionato

 

Che aggettivi userebbero gli altri invece per descriverti? E perché? 

Rassicurante, disponibile, professionale

 

Ci parli un pò di ciò di cui ti occupi? 

Mi occupo di Chirurgia Plastica Estetica e Trapianto di Capelli da circa 10 anni. Lo scopo del mio lavoro è fare in modo che il paziente possa raggiungere la migliore versione di se stesso, il risultato naturale.

 

Quando hai deciso di lanciare la tua attività? E perché? 

Già dai tempi degli studi universitari ero convinto di voler seguire il percorso della Chirurgia Plastica. Sono sempre stato amante della Forma, di come il vedersi bene e quindi lo stare bene con se stessi può indurre positività in se e negli altri.

 

Quali credi che siano le caratteristiche e le abilità necessarie per intraprendere un percorso come il tuo? 

Bisogna studiare ed applicarsi molto, avere manualità e precisione, ricercare la perfezione e non accontentarsi mai, mettersi sempre in discussione e cercare il confronto con i colleghi per crescere ed imparare.

 

Cosa consiglieresti a chi come te vuole intraprendere questo tipo di percorso? 

Di seguire la passione e non lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà.

 

Quali sono state le difficoltà che hai incontrato sul tuo percorso? Come le hai affrontate? 

La difficoltà più grande è andare avanti in un mondo molto competitivo fatto anche di grandi talenti, a volte ti senti inadeguato. Bisogna però sempre concentrarsi sui propri limiti e cercare di superare se stessi, non gli altri. 

 

Se non avessi intrapreso questo percorso, cosa avresti fatto? E perché? 

Probabilmente avrei fatto il cuoco. La cucina è una delle mie passioni. Creare un piatto è un po’ come eseguire un intervento chirurgico: c’è una ricetta da seguire, una tecnica, una serie di passaggi che ti portano al risultato. Osservare il risultato della mia applicazione mi da un grande senso di soddisfazione… e poi la cucina rende felici, la stessa felicità che prova il paziente quando vede il miglioramento di se stesso.

Terminiamo ora con la domanda di rito, qual è il tuo numero primo, e perché?

Il 7, lo considero un numero fortunato.

 

Grazie Antonio, è stato un piacere averti con noi!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *