Numero 3: Valentina Zafarana

Intervista a Valentina Zafarana, deputata schietta

 

Ciao Valentina, se dovessi scegliere 3 aggettivi per descriverti quali sceglieresti? E Perché? 

Idealista: credo che non esista azione senza pensiero e che ogni nostra azione debba essere il frutto di ciò in cui crediamo.

Determinata: se mi metto in testa una cosa, vado fino in fondo.

Schietta, perché non amo le dietrologie: sono così come appaio, “eccomi, puoi fidarti di me”. 

 

Che aggettivi userebbero gli altri invece per descriverti? E perché? 

Mi dicono che sono solare, che trasmetto energia positiva: lo reputo un dono e spero di poterlo fare sempre, in tutto quello che la vita vorrà prospettarmi. Meticolosa, quasi pignola, perché non sono soddisfatta se non  gira tutto alla perfezione; severa, soprattutto con me stessa.

 

Ci parli un pò di ciò di cui ti occupi? 

Credo che la partecipazione politica sia un pilastro della vita di ognuno di noi e che sia importante scegliere ogni giorno di fare la differenza apportando il proprio contributo, cercando di portare avanti le proprie idee nell’ottica del bene comune. Per questo la scelta di mettermi in gioco candidandomi a rappresentare il mio territorio all’interno delle istituzioni regionali. Ed oggi, nel ruolo di deputata all’Assemblea Regionale Siciliana, provo a perseguire questi ideali. 

 

Quando hai deciso di lanciare la tua attività? E perché? 

Sono ormai passati quasi dieci anni da quando la mia voglia di mettermi a disposizione dei cittadini e al servizio della buona politica si è incontrata con l’entusiasmante progetto politico di Grillo e Casaleggio, e da quel momento ho portato avanti pian piano, ma con impegno e determinazione, tutta una serie di iniziative sia legislative che concrete per la mia regione. 

 

Quali credi che siano le caratteristiche e le abilità necessarie per intraprendere un percorso come il tuo? 

Tutti siamo portatori sani di buone idee: l’ascolto e l’impegno nel realizzare obiettivi sempre più ambiziosi sono gli strumenti fondamentali per farsi portavoce delle istanze dei cittadini. 

 

Cosa consiglieresti a chi come te vuole intraprendere questo tipo di percorso? 

Occuparsi della bene comune richiede: impegno, costanza e umiltà; quest’ultima è importante per rimanere sempre al fianco della gente.

 

Quali sono state le difficoltà che hai incontrato sul tuo percorso? Come le hai affrontate? 

Spesso le difficoltà sono emerse quando mi sono trovata ad affrontare nuove sfide per raggiungere sempre nuovi obiettivi, quando mi sono dovuta misurare con scenari politici complessi, in cui operare scelte e offrire soluzioni: mettere a segno un obiettivo in politica a volte può essere una estenuante partita a scacchi. Ho sempre cercato dentro me stessa la forza per superare i momenti difficili, studiando la strategia migliore, valutando pro e contro, affidandomi al raziocinio e all’analisi e anche ascoltando il punto di vista dei colleghi e degli amici più cari, cosa che ritengo sempre molto utile.

 

Se non avessi intrapreso questo percorso, cosa avresti fatto? E perché? 

Avrei continuato il mio percorso lavorativo da insegnante: credo fortemente nella scuola e nel ruolo di fondamentale importanza che ha per la formazione e la cultura dei cittadini di domani. Il progresso sociale e lo sviluppo del nostro Paese, come di qualsiasi altra società, dipendono da quanto si investe, in termini strumentali ed economici, su scuola e università, che formano i nostri studenti e la classe dirigente nel segno della libertà di pensiero e della legalità. Mi onoro di fare parte della grande famiglia degli insegnanti italiani!

 

Terminiamo ora con la domanda di rito, tipica del nostro giornale, quale Numero Primo ti rappresenta di più? E perche?

 

Il 3 perché è il numero perfetto… La mia famiglia da quando nella mia vita è arrivato mio figlio!

 

Splendido Valentina, grazie!

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